Benché il Governo Conte-bis sia nato con il chiaro intento di neutralizzare le clausole di salvaguardia Iva per il 2020 (e 2021), la necessaria predisposizione della Nota di aggiornamento al DEF (slittata al Consiglio dei Ministri di lunedì 30 settembre) impone di passare dalle dichiarazioni di principio alle scelte concrete e di decidere se neutralizzarle, in tutto o in parte, oppure no.
L’art. 1, co. 2, L. n. 148/2018 (Legge di Bilancio 2019), prevedeva l’innalzamento dell’aliquota agevolata dal 10 al 13% nel 2019 e al 13,5% nel 2020 e quella ordinaria dall’attuale 22 al 25% nel 2019, al 25,3% nel 2020 e al 26,8% nel 2021, per un valore complessivo di 51,9 miliardi di euro che avrebbero dovuto essere in qualche modo recuperati per garantire nuovamente la sterilizzazione. Il governo gialloverde ha neutralizzato gli aumenti per il 2019 ma restano scoperti quelli per il 2020 e 2021 che assorbirebbero 23,1 miliardi di euro e che dovrebbero trovare adeguate coperture.
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