Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affrontato il tema del contraddittorio: con la sentenza n. 24823 del 2015 – pregevole per lo schema di analisi adottato, basato su una logica consequenzialità degli argomenti, e per l’utile ricostruzione del quadro normativo in materia di accertamento – i Giudici si “sono chiamati fuori” dal compito di annullare la dicotomia normativa tramite un intervento interpretativo. Tanto più che il legislatore si è dimostrato consapevole della questione e intenzionato a farsene carico, con le previsioni contenute nella legge delega fiscale. Un invito esplicito ad occuparsene, quindi.

Con la sentenza n. 24823 depositata il 9 dicembre 2015, le SS.UU. della Corte di Cassazione hanno deciso sull’ordinanza di rinvio n. 527 del 14 gennaio 2015 della VI sezione; la sentenza appare pregevole per lo schema di analisi adottato, basato su una logica consequenzialità degli argomenti, e per l’utile ricostruzione del quadro normativo in materia di accertamento del quale, peraltro, ha messo in evidenza la totale disorganicità, irrazionalità e illogicità della previsioni “a macchia di leopardo”.

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