La data del 20 febbraio prossimo, quando il Governo dovrebbe ripresentare e approvare definitivamente il decreto delegato sull’abuso del diritto e sulla riforma del sistema penale tributario, appare piuttosto vicina e le dichiarazioni di questi ultimi giorni sulle soglie di punibilità, o di rilevanza penale, che si vorrebbero introdurre nell’attuale normativa, inducono ad esprimere alcune brevi riflessioni. Come sa perfettamente chi gestisce la fiscalità delle imprese – di piccole, medie o grandi dimensioni – l’argomento è particolarmente sensibile e meriterebbe una altrettanto particolare attenzione anche da parte del legislatore.
L’argomento merita particolare attenzione anche perché l’evasione fiscale rappresenta per il nostro Paese un fenomeno di notevoli dimensioni, che sottraendo risorse allo Stato impedisce di ridurre la pressione fiscale sulle stesse imprese ma, soprattutto, sulle persone fisiche – liberando risorse che, oggi, rappresenterebbero il principale strumento di incremento dei consumi interni – e di garantire un adeguato livello in specie di alcuni servizi pubblici (sanità e scuola), oltre a costituire un mezzo distorsivo della concorrenza (su questo aspetto si veda quanto scritto nell’articolo “Proposta di un Manifesto generale per la tax compliance e i rapporti tra Stato e cittadino-contribente”, in Corriere Tributario n. 22 e n. 23/2014).
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